L’alluce e il panama

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-O gioia mia tardiva ! Tu tacevi allora, ed io me ne andavo sempre lontano, verso sempre più numerosi e sterili germi di dolori, in superba abiezione, in inquieta stanchezza- ( Sant’Agostino) Caldo. Umido. Non un filo di vento. Il cervello sa quello che faccio ed io mi tranquillizzo. Mi fido di Rizzolati & Sinigaglia e bevo un bicchiere di acqua. Non sempre riesco ad afferrare il significato delle azioni degli altri, non sempre ne comprendo le intenzioni e le emozioni. Caldo! Mi conforta il sapere che per secoli e secoli filosofi e medici dell’anima hanno fatto le stesse considerazioni e si sono posti un sacco di domande. Io non cerco risposte. Per ora. Mi faccio un sacco di domande e gestisco male le considerazioni. Estate ! Tutti i neuroni sono davanti allo specchio. Alcuni sono lo specchio. Perciò i primi si guardano nei secondi? Bella orgia. Si suda ! La mano vede il rasoio ma non voglio duellare con Poincarè,( Jules-Henri) no, non mi faccio la barba ! Mi spoglio completamente. Il mio patrimonio motorio. Confidenza con me. Imitazioni . Mi fermo all’incrocio tra la via del Cosa e la via del Come. Non passa nessuno. Solo e nudo mi guardo attorno. Le cose sono solo raggiungibili o irraggiungibili? C’è dell’altro anche in altre stagioni. Emozioni ! Luce accecante ! Loro, le emozioni , non mi stanno ingannando . Tante informazioni e sete. Bevo. Sudo. Rimango fermo. Solo un largo e bianco Panama mantiene freschi: capelli, cute, varie cortecce,cervello, cervelletto,circuiti e connessioni,lobi,solchi. Sono solo in città! Non mi starò piegando a pensieri cattivi che ricerchino scusanti ai peccati fra gli uomini che agiscono iniquamente? Vecchio Panama, coerenza! Perchè non sudo? Eppure ribollo dietro all’impeto dei miei istinti. Bevo nuovamente. Fa bene ! Ma un gatto? Un randagio convinto? Uno che si è perso? Nessuno. Il mio incrocio è deserto. Mi piace. Alzo e abbasso l’alluce del piede sinistro. Mi piace. Tutte le cose hanno la loro attrattiva. Il lento e costante movimento mi ipnotizza. Alluce su , alluce giù. Il Panama lo copre dal sole. Protezione. Gli infradito sono solo di moda, ma non sono scarpe. Le dita sono costantemente in pericolo di vita. Ogni spigolo, ogni angolo, ogni simile scarpato, masse in movimento, manifestazioni, spritz, sabbia,vetri,cespugli, vipere,olio,baci,puntine,tutto pericolosamente contro le povere dieci. Una sta facendo ginnastica e nel tempo si vedrà. La gemella dorme e le altre otto sono longilinee e pigre. Non starò meditando? In lingua tibetana meditare significa -prendere confidenza con- Dopo tutto, per prendere confidenza con qualcosa dobbiamo passare del tempo ad osservarla Pur piegato nell’osservazione meticolosa, il Panama non cade. Che classico ! Non sudo. Nemmeno con tutto questo andar su e giù. Forse suda lui. L’alluce. O gli infradito? L’asfalto luccica e trema. Alzo la testa al cielo. Anche lui luccica e trema. Le cicale non cantano più. Ora l’incrocio è silenzioso e catramato. Un piccolo alluce da solo continua su e giù per inerzia. Non gli è mai piaciuta la ginnastica. Il Panama si sta infuocando da sotto. Non è abituato. Sono calmo. Tranquillo. Sono le 14.45. E’ domenica. Non è ferragosto. Arriverà. Una confessione calda, costante, sincera. Non ho paura, tristezza, ansia,depressione,competizione,aggressività, insicurezza, frustazione, nonostante io stia ripetendo pensieri basati sulla sopravvivenza.

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